Da qualche tempo non scrivevo di vino, mi mancava dedicarmi a questa passione. Diciamo che ora ricomincio, con dei “rossi”, il miglior modo per rimettermi in sesto. Nell’arco della settimana ho assaggiato questi tre vini, tutti meritano d’essere ricordati e magari diventare un buon consiglio d’acquisto per le prossime festività. Tre vini molto diversi che sanno raccontare ognuno il proprio terroir in modo unico. Visto che le feste si avvicinano ne consiglio l’acquisto, sia per il consumo personale che per un regalo.
Basadone 2020, Castello di Verduno – Verduno DOC
Le Langhe non sono solo Barolo e Barbaresco, il Verduno Pelaverga è un’altro gioiello di questo territorio.
Il “Basadone” che ho in degustazione, il cui nome localmente indica il papavero ed anche un bacio, in omaggio alla tradizione popolare che vuole questo vino afrodisiaco. È ottenuto da uve di Pelaverga piccolo, vitigno autoctono coltivato nel comune di Verduno. Un vitigno unico, mitologico, presente nelle Langhe dal 1600.
Si presenta nel calice di un bel rosso rubino luminoso con riflessi granato e profumi di piccoli frutti rossi e spezie.
È all’assaggio, nel retronasale, che mi regala gli aromi più intensi e balsamici. La speziatura di pepe e noce moscata segna l’andatura ricamando contorni eleganti al fruttato succoso di ciliegia e marasca. Il tannino è delicato, domina la freschezza e una piacevole sapidità finale.
È un vino di grande personalità e facilità di beva. Un vino che definirei da ‘cerimoniale’, al servizio della liturgia quotidiana che vuole ogni assaggiatore prendersi cura di ogni aspetto della degustazione, dal calice all’abbinamento. Ho scelto a tal proposito un risotto alla zucca la cui dolcezza e aromaticità si sposano perfettamente con questo vino la cui persistenza sfuma delicatamente dopo parecchi secondi.
Eleganza, pulizia e personalità sono le caratteristiche che meglio descrivono questo vino in cui la nota speziata gli conferisce unicità.
Il produttore è il Castello di Verduno, hanno una storia talmente lunga che ci vorrebbe un articolo dedicato solo a questo. Basti pensare che inizia nel 1500 con la costruzione del castello e nel 1838, a seguito dell’acquisto da parte di Re Carlo Alberto, il Generale enotecnico Paolo Francesco Staglieno sperimenta le prime vinificazioni del Nebbiolo con il metodo suggerito da Giulia Falletti Colbert, gettando le basi del Barolo odierno. Nel palazzo soggiornò per lunghi periodi Oddone, figlio di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide. Insomma qui è si è scritta una delle pagine più importanti dell’enologia italiana. Dagli inizi del ‘900 il Castello è di proprietà della famiglia Burlotto.
Ludi 2017, Velenosi – Offida DOCG
Il colore si nasconde sotto un manto scuro, si scopre rubino e purpureo sull’unghia. Si muove pesante lasciando uscire aromi di piccoli frutti neri macerati, note di tostatura in legno con richiami alla vaniglia e alle spezie accompagnate da ricordi di sottobosco ed erbe officinali.
L’assaggio è caloroso, vellutato nei tannini con sensazioni gliceriche e pseudo caloriche, ha il 14.5% di Vol. alcol. Sostenuto da una buona acidità si allunga esaltando aromi retronasali di frutta carnosa, ciliegie surmature, mora, liquirizia… Rimane a lungo con i suoi aromi e lo fa in modo elegante ed equilibrato.
La sensazione di ‘pienezza’ caratterizza questo vino di grande corpo. Esprime calma, voglia di fermarsi e godere con tutti i sensi di questo vino. Una volta assaggiato ci si può dimenticare di tutto il resto, a parte una buona compagnia e un abbinamento culinario adeguato, suggerisco gli arrosticini.
Il Ludi è composto da un uvaggio di Montepulciano 85%, Cabernet Sauvignon 8% e Merlot 7%. I vigneti marchigiani sono situati nei Comuni di Offida e Castel di Lama tra i 200 e i 250 m/slm su terreni argilloso-calcarei. Nella vinificazione viene fatta una macerazione di circa un mese e un affinamento di 18/24 mesi in barrique nuove.
La cantina Velenosi si trova ad Ascoli Piceno, è uno dei produttori di riferimento della regione Marche. Più volte ho assaggiato i loro vini ed anche questa volta ho ritrovato la consueta alta qualità.
Aggiungo un solo dettaglio finale, post assaggio, dopo aver scoperto l’uvaggio: penso che quella piccola percentuale di Cabernet faccia la differenza e gli doni quei toni tipici della varietà che insieme al bel fruttato e al corpo dato dal Montepulciano e dal Merlot rendono speciale e completo questo vino.
Neromagno 2018, Emilio Sciacca – Etna Rosso DOC
I toni di rosso rubino e granato splendono in questo Etna Rosso, limpido e molto consistente alla rotazione, ricama begli archetti sulle pareti del calice.
I profumi mi trasportano nella macchia mediterranea con sentori di bacche ed erbe aromatiche, piccoli frutti rossi macerati, sotto spirito, e qualcosa che ricorda il mare, il salmastro. Decisamente un bouquet interessante. All’assaggio esplode tra le guance un bel frutto rosso succoso accompagnato da note di tostatura in legno, immagino siano barrique. È un susseguirsi di sensazioni tattili, all’inizio quasi sabbioso come a ricordarmi il terreno, poi calde e avvolgenti di un volume alcol del 14%. Si sente la montagna, il vulcano, con le note saline e un ricordo sulfureo. I tannini sono ben integrati e si fanno percepire nella richiesta di qualcosa di succulento. In questo vino si può tranquillamente parlare di mineralità in quanto si somma la sapidità a ricordi sulfurei e ferrosi. Fresco e dinamico nel sorso si apre in tante direzioni facendosi apprezzare per equilibrio e complessità.
Il Neromagno fermenta con lieviti indigeni ed affina per il 70% in tini d’acciaio e il 30% in botti grandi di rovere (ops pensavo alle barrique) di secondo o terzo passaggio per 18 mesi, poi alcuni mesi in bottiglia. Non filtrato. In effetti l’apporto del legno è solo un dettaglio, un minimo contributo che però gli smussa gli angoli e dimostra una ricerca di armonia.
Le vigne di Emilio Sciacca si trovano sul versante nord dell’Etna, coltivate in regime biologico su terreni di matrice vulcanica e sabbiosa. Nerello Mascalese 95% e Nerello Cappuccio 5% sono le varietà in uvaggio di questo Neromagno.
Mi piace perchè riesce a mantenere un carattere sincero, naturale, e presentarsi allo stesso tempo in modo preciso e curato. Vorrei immediatamente un panino con la salamella, tutto sarebbe perfetto.
Valcerasa 2015, Etna Rosso DOC, Azienda Agricola Alice Bonaccorsi
Forma e sostanza in questo vino rosso Biologico dalle pendici dell’Etna. Profuma di piccoli frutti rossi macerati e tostatura in legno. All’assaggio è vigoroso e succoso. Al fruttato si aggiungono note speziate di liquirizia amara, rabarbaro ed erbe balsamiche. Le uve provengono dalle vigne coltivante nel versante nord dell’Etna, nel comune di Randazzo, ad una altitudine tra i 750 e gli 850 m/slm. Sarà che mi faccio suggestionare ma ci sento una nota fumé ed una sensazione polverosa che mi ricorda la cenere e le pietre vulcaniche.
È sapido, tannico ed elegante nella sua naturalezza. Caldo e minerale. Trasporta con finezza un ampio e persistente bouquet aromatico. Il volume alcolico è del 14,5%. Retrogusto fantastico se non fosse che nel cervelletto mi si insinua una vocina a dirmi “dammene ancora e ancora”.
Le uve sono quelle tipiche e da disciplinare della DOC Etna rosso, con minimo 80% di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio 20%. Vinificato con macerazione di circa due settimane, affina poco meno di un anno in legno e poi in bottiglia.
Sound on. Forma e sostanza, da Tabula rasa elettrificata dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), un giro di basso memorabile come il retrogusto di questo Valcerasa.
Eccolo arrivato il caldone, la mascherina è ancora da indossare ma ormai la voglia di uscire la sera ha preso il sopravvento e i marciapiedi si sono riempiti di tavolini Askholmen dell’Ikea e persone desiderose di godersi qualche ora di relax. Il vino ideale da metterci sopra è questo rosato di Pietradolce, un vino che sorseggiandolo può spiegare il concetto di mineralità senza l’utilizzo di parole. È ottenuto da uve di Nerello Mascalese coltivate a 700m sul versante nord dell’Etna, a Solicchiata. Già all’olfatto si distingue per delle note floreali ma anche gessose e di cipria. Assaggiandolo si amplifica e si percepisce una complessità che mi riporta al corbezzolo, alla pesca bianca e ai profumi delicati di piccole rose e fragole selvatiche. Il tutto costantemente accompagnato dalla sensazione minerale e dalla sapidità caratteristica dei vini vulcanici. Il tannino è solo un riflesso delicato, lo spazio è tutto occupato dalla fragranza. Con gli oltre 30 gradi nell’aria è d’obbligo il secchiello del ghiaccio e magari una bottiglia di riserva. Un vino per godersi un minimo di serenità e un gran piacere gustativo. Sul mio Askholmen di casa ci sono le pizze, le rondini hanno iniziato la loro performance quotidiana. Questo Etna rosato è il trait d’union perfetto, oggi va tutto bene, molto bene.
Province di Ragusa, Caltanissetta e Catania Provincia di Ragusa, comuni di: Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e parte di Ragusa. Provincia di Caltanissetta, comuni di: Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino. Provincia di Catania, comuni di: Caltagirone e Licodia Eubea e Mazzarrone.
tipologie Cerasuolo di Vittoria Cerasuolo di Vittoria Classico
menzioni geografiche Classico: provincia di Ragusa, comuni di Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina; provincia di Caltanisetta, parte dei comuni di Niscemi e Gela; provincia di Catania, parte dei comuni di Caltagirone e Licodia Eubea.
Province di Trapani e Palermo Provincia di Trapani, comuni di: Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo, Gibellina. Provincia di Palermo, comuni di: Balestrate, Camporeale, Monreale, Partinico, San Cipirello e San Giuseppe Jato.
Contea di Sclafani o Valledolmo-Contea di Sclafani DOC
Province di Palermo, Caltanissetta e Agrigento Provincia di Palermo, comuni di: Valledolmo, Caltavuturo, Alia, Sclafani Bagni, parte di Petralia Sottana, Castellana Sicula, Castronovo di Sicilia, Cerda, Aliminusa, Montemmagiore Belsito e Polizzi Generosa; Provincia di Caltanissetta, comuni di: Vallelunga Pratameno e Villalba; Provincia di Agrigento, comune di: Cammarata.
tipologie Contea di Sclafani rosso (anche novello) Contea di Sclafani rosato Contea di Sclafani bianco Contea di Sclafani Ansonica o Insolia Contea di Sclafani Catarratto Contea di Sclafani Grecanico Contea di Sclafani Grillo Contea di Sclafani Chardonnay Contea di Sclafani Pinot bianco Contea di Sclafani Sauvignon Contea di Sclafani Nerello Mascalese Contea di Sclafani Nero d’ Avola o Calabrese Contea di Sclafani Perricone Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon Contea di Sclafani Pinot nero Contea di Sclafani Syrah Contea di Sclafani Merlot Contea di Sclafani Sangiovese Contea di Sclafani dolce Contea di Sclafani dolce vendemmia tardiva
uvaggio Contea di Sclafani rosso: Nero d’Avola e/o Perricone minimo 50%; possono concorrere altre uve, massimo 50%. Contea di Sclafani rosato: Nerello Mascalese minimo 50%; possono concorrere altre uve, massimo 50%. Contea di Sclafani Ansonica o Insolia, Catarratto, Grecanico, Grillo, Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon, Nerello Mascalese, Perricone, Nero d’Avola o Calabrese, Cabernet Sauvignon, Pinot nero, Syrah, Merlot, Sangiovese: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere altre uve, massimo 15%.
uvaggio Contessa Entellina bianco: Ansonica o Inzolia minimo 50%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 50%. Contessa Entellina rosso: Nero d’Avola o Calabrese e/o Syrah minimo 50%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 50%. Contessa Entellina Chardonnay, Grecanico, Sauvignon, Ansonica, Catarratto, Fiano, Viognier: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere altre uve, massimo 15%. Contessa Entellina con indicazione di due vitigni a bacca bianca, tra cui Chardonnay, Grecanico, Sauvignon, Ansonica, Catarratto, Fiano, Viognier: 100% dai due vitigni corrispondenti, di cui minimo 15% la varietà minoritaria. Contessa Entellina Nero d’Avola, Syrah, Cabertnet Sauvignon, Pinot nero, Merlot: minimo 85% dvitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 15%. Contessa Entellina con indicazione di due vitigni a bacca rossa, tra cui Nero d’Avola, Syrah, Cabertnet Sauvignon, Pinot nero, Merlot: 100% dai due vitigni corrispondenti, di cui minimo 15% la varietà minoritaria.
Province di Siracusa e Ragusa Provincia di Siracusa, comuni di: Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini. Provincia di Ragusa, comune di: Ispica.
uvaggio Erice bianco: Catarratti minimo 60%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 40%. Erice rosso: Calabrese o Nero d’Avola minimo 60%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 40%. Erice Chardonnay, Muller Thurgau, Sauvignon, Ansonica o Inzolia, Grecanico dorato o Grecanico, Grillo, Catarratti, Moscato di Alessandria o Zibibbo, Calabrese o Nero d’Avola, Frappato, Cabernet Sauvignon, Perricone o Pignatello, Syrah, Merlot: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 15%. Erice Zibibbo vendemmia tardiva: Moscato di Alessandria o Zibibbo minimo 95%; possono concorrere altre uve, massimo 5%. Erice Sauvignon vendemmia tardiva: Sauvignon minimo 95%; possono concorrere altre uve, massimo 5%. Erice Moscato: Moscato di Alessandria minimo 95%; possono concorrere altre uve, massimo 5%. Erice passito: Moscato di Alessandria o Zibibbo minimo 95%; possono concorrere altre uve, massimo 5%. Erice spumante dolce: Moscato di Alessandria o Zibibbo minimo 95%; possono concorrere altre uve, massimo 5%. Erice spumante brut: Chardonnay minimo 70%; possono concorrere altre uve, massimo 30%.
Provincia di Catania Comuni di: Biancavilia, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S. Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione, Randazzo.
tipologie Etna bianco Etna bianco superiore (solo dal comune di Milo) Etna rosso (anche rosato e riserva) Etna spumante
menzioni geografiche Nel comune di Castiglione di Sicilia: Contrada Acquafredda – Contrada Cottanera – Contrada Diciasettesalme – Contrada Mille Cocchita – Contrada Carranco – Contrada Torreguarino – Contrada Feudo di Mezzo – Contrada Santo Spirito – Contrada Marchesa – Contrada Passo Chianche – Contrada Guardiola – Contrada Rampante – Contrada Montedolce – Contrada Zucconerò – Contrada Pettinociarelle – Contrada Schigliatore – Contrada Imboscamento – Contrada Grotta della Paglia – Contrada Mantra murata – Contrada Dafara Galluzzo – Contrada Dragala Gualtieri – Contrada Palmellata – Contrada Piano filici – Contrada Picciolo – Contrada Caristia – Contrada Moscamento – Contrada Fossa san Marco – Contrada Pontale Palino – Contrada Grasà – Contrada Piano dei daini – Contrada Zottorinotto – Contrada Malpasso – Contrada Pietra Marina – Contrada Verzella – Contrada Muganazzi – Contrada Arcuria – Contrada Pietrarizzo – Contrada Bragaseggi – Contrada Sciambro – Contrada Vena – Contrada Iriti – Contrada Trimarchisa – Contrada Vignagrande – Contrada Canne – Contrada Barbabecchi – Contrada Collabbasso. Nel comune di Linguaglossa: Contrada Pomiciaro – Contrada Lavina – Contrada Martinella – Contrada Arrigo – Contrada Friera – Contrada Vaccarile – Contrada Valle Galfina – Contrada Alboretto / Chiuse del Signore – Contrada Panella / Petto Dragone – Contrada Baldazza. Nel comune di Milo: Contrada Villagrande – Contrada Pianogrande – Contrada Caselle – Contrada Rinazzo – Contrada Fornazzo – Contrada Praino – Contrada Volpare – Contrada Salice. Nel comune di Randazzo: Contrada Imbischi – Contrada San Teodoro – Contrada Feudo – Contrada Ciarambella – Contrada Allegracore – Contrada Città Vecchia – Contrada Giunta – Contrada Campo Ré – Contrada San Lorenzo – Contrada Crocittà – Contrada Scimonetta – Contrada Bocca d’Orzo – Contrada Arena – Contrada Pignatuni – Contrada Chiusa Politi – Contrada Pianodario – Contrada Statella – Contrada Pignatone – Contrada Montelaguardia – Contrada Pino – Contrada Sciara Nuova – Contrada Calderara – Contrada Croce Monaci – Contrada Taccione – Contrada Calderara Sottana. Nel comune di Santa Maria di Licodia: Contrada CavaliereNel comune di Treccastagni: Contrada Cavotta – Contrada Monte Ilice – Contrada Carpene – Contrada Grotta Comune – Contrada Eremo Di S.Emilia – Contrada Monte Gorna – Contrada Ronzini – Contrada Monte S.Nicolò – Contrada Tre Monti. Nel comune di Viagrande: Blandano – Cannarozzo – Monaci – Monte Rosso – Monte Serra – Muri Antichi – Paternostro – Sciarelle – Viscalori. Nel comune di Biancavilla: Maiorca – Torretta – Rapilli – Stella – Spadatrappo Nel comune di Zafferana: Fleri – San Giovannello – Cavotta – Pietralunga – Pisano – Pisanello – Fossa Gelata – Scacchieri – Sarro – Piricoco Civita – Passo Pomo – Rocca d’api – Cancelliere / Spuligni – Airone – Valle San Giacomo – Piano dell’Acqua – Petrulli – Primoti – Algerazzi.
uvaggio Etna bianco: Carricante minimo 60%; Catarratto bianco comune o lucido massimo 40%; possono concorrere Trebbiano, Minnella bianca e altri vitigni a bacca bianca non aromatici, massimo 15%. Etna bianco superiore: Carricante minimo 80%; Trebbiano, Minnella bianca e altri vitigni a bacca bianca non aromatici, massimo 20%. Etna rosso: Nerello Mascalese minimo 80%; Nerello Mantellato (Nerello Cappuccio) massimo 20%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 10%. Etna spumante (rosato o vinificato in bianco): Nerello Mascalese minimo 60%; possono concorrere altre uve, massimo 40%.
Provincia di Messina Comuni di: Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa. La denominazione riguarda tutto il territorio dell’arcipelago delle isole Eolie con coltivazioni principalmente nelle isole di Salina, Lipari e Vulcano. Fanno parte dell’arcipelago anche Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli.
tipologie Malvasia delle Lipari bianco Malvasia delle Lipari passito Malvasia delle Lipari liquoroso
uvaggio Malvasia di Lipari massimo 95%; Corinto nero 5%-8% .
Provincia di Messina Comuni di: Alì, Alì Terme, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Castroreale, Condrò, Falcone, Fiumedinisi, Furnari, Gualtieri Sicaminò, Itala, Librizzi, Mazzarrà Sant’Andrea, Meri, Milazzo, Monforte San Giorgio, Montalbano Elicona, Nizza di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Patti, Roccalumera, Roccavaldina, Rodi Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, San Pier Niceto, Scaletta Zanclea, Terme Vigliatore, Torregrotta, Tripi.
tipologie Mamertino di Milazzo bianco (anche riserva) Mamertino di Milazzo rosso (anche riserva) Mamertino di Milazzo Calabrese o Nero d’Avola (anche riserva) Mamertino di Milazzo Grillo-Ansonica o Grillo-Inzolia
uvaggio Mamertino di Milazzo bianco: Grillo e Ansonica o Inzolia, minimo 35%; minimo 10% di viascuno; Catarratti minimo 45%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 20%. Mamertino di Milazzo rosso: Calabrese o Nero d’Avola, minimo 60%; Nocera minimo 10%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 30%. Mamertino di Milazzo Calabrese o Nero d’Avola: Calabrese o Nero d’Avola, minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 15%. Mamertino di Milazzo Grillo-Ansonica o Grillo-Inzolia: Grillo e Ansonica o Inzolia, fino al 100%; con un minimo del 20% ciascuno.
Provincia di Trapani Comuni di: Marsala, Trapani, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Erice, Castellammare del Golfo, Valderice, Campobello di Mazara, Paceco, Salemi, Partanna, Petrosino, Calatafimi Segesta, Custonaci, Santa Ninfa, San Vito Lo Capo, Gibellina, Buseto Palizzolo, Vita, Salaparuta, Poggioreale.
tipologie Marsala, Vino Marsala, Vino di Marsala: vini liquorosi, di colore oro, ambra e rubino. Marsala fine Marsala superiore (anche riserva) Marsala vergine (anche riserva e stravecchio) Marsala Soleras (anche riserva e stravecchio)
uvaggio Marsala oro e ambra: Grillo e/o Catarratto e/o Ansonica (detto localmente Inzolia) e/o Damaschino. Marsala rubino: Perricone (localmente chiamato Pignatello) e/o Calabrese (localmente chiamato Nero d’Avola) e/o Nerello mascalese; possono concorrere Grillo, Catarratto, Ansonica, Damaschino, massimo 30%.
Province di Agrigento e Trapani Provincia di Agrigento, comuni di: Menfi, Sciacca e Sambuca di Sicilia. Provincia di Trapani, comune di: Castelvetrano.
Provincia di Palermo Comuni di: Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone, Roccamena.
Provincia di Siracusa Comuni di: Noto, Rosolini, Pachino e Avola.
tipologie Moscato di Noto (anche spumante, liquoroso e passito) Noto rosso Noto Nero d’Avola
uvaggio Moscato di Noto: Moscato bianco 100%. Noto rosso: Nero d’Avola minimo il 65%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo35%. Noto Nero d’Avola: Nero d’Avola minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%.
uvaggio Per tutte le tipologie, tranne il Pantelleria bianco: Zibibbo 100%. Pantelleria bianco: Zibibbo minimo 85%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 15%.
Provincia di Agrigento Comune di: Sambuca di Sicilia.
tipologie Sambuca di Sicilia bianco Sambuca di Sicilia rosso (anche rosato e riserva) Sambuca di Sicilia passito Sambuca di Sicilia Ansonica o Inzolia o Insolia Sambuca di Sicilia Chardonnay Sambuca di Sicilia Grecanico Sambuca di Sicilia Nero D’Avola Sambuca di Sicilia Sangiovese Sambuca di Sicilia Cabernet-Sauvignon Sambuca di Sicilia Merlot Sambuca di Sicilia Syrah
uvaggio Sambuca di Sicilia bianco: Ansonica (o Inzolia o Insolia) minimo 50%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 50%. Sambuca di Sicilia rosso: Nero d’Avola minimo 50%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 50%. Sambuca di Sicilia passito: Ansonica o Inzolia o Insolia minimo 50%; possono concorrere Grillo e Sauvignon. Sambuca di Sicilia Ansonica o Inzolia o Insolia, Chardonnay, Grecanico, Nero D’Avola, Sangiovese, Cabernet-Sauvignon, Merlot, Syrah: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, massimo 15%.
Provincia di Agrigento Comuni di: Santa Margherita di Belice e Montevago.
tipologie Santa Margherita di Belice bianco Santa Margherita di Belice rosso Santa Margherita di Belice Catarratto Santa Margherita di Belice Grecanico Santa Margherita di Belice Ansonica Santa Margherita di Belice Nero d’Avola Santa Margherita di Belice Sangiovese
uvaggio Santa Margherita di Belice bianco: Ansonica 30%-50%; Grecanico e/o Catarratto bianco lucido 50%-70%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 15%. Santa Margherita di Belice rosso: Nero d’Avola 20%-50%; Sangiovese e/o Cabernet sauvignon 50%-80%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 15%. Santa Margherita di Belice Catarratto, Grecanico, Ansonica, Nero d’Avola, Sangiovese: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, massimo 15%.
Province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani Comuni: tutti i comuni della regione.
tipologie Sicilia bianco (anche vendemmia tardiva) Sicilia rosso (anche rosato, vendemmia tardiva e riserva) Sicilia spumante bianco Sicilia Spumante rosato Sicilia Inzolia Sicilia Grillo Sicilia Chardonnay Sicilia Catarratto Sicilia Carricante Sicilia Grecanico Sicilia Fiano Sicilia Damaschino Sicilia Viogner Sicilia Muller thurgau Sicilia Sauvignon Sicilia Pinot grigio Sicilia Nero d’Avola Sicilia Perricone Sicilia Nerello cappuccio Sicilia Frappato Sicilia Nerello mascalese Sicilia Cabernet franc Sicilia Merlot Sicilia Cabernet sauvignon Sicilia Syrah Sicilia Pinot nero Sicilia Nocera Sicilia Mondeuse Sicilia Carignano Sicilia Alicante Sicilia Catarratto-Chardonnay Sicilia Catarratto-Grillo Sicilia Catarratto-Inzolia Sicilia Catarratto-Viogner Sicilia Catarratto-Fiano Sicilia Grecanico-Inzolia Sicilia Grecanico-Chardonnay Sicilia Grecanico-Viogner Sicilia Grecanico-Fiano Sicilia Carricante-Chardonnay Sicilia Carricante-Catarratto Sicilia Carricante-Grecanico Sicilia Grillo-Grecanico Sicilia Grillo-Viognier Sicilia Grillo-Sauvignon Sicilia Grillo-Chardonnay Sicilia Inzolia-Chardonnay Sicilia Inzolia-Viognier Sicilia Inzolia-Grillo Sicilia Inzolia-Sauvignon Sicilia Carignano-Alicante Sicilia Nero d’Avola-Merlot Sicilia Nero d’Avola-Perricone Sicilia Nero d’Avola-Cabernet sauvignon Sicilia Nero d’Avola-Syrah Sicilia Nero d’Avola-Cabernet franc Sicilia Nero d’Avola-Pinot nero Sicilia Nero d’Avola-Nerello cappuccio Sicilia Nero d’Avola-Frappato Sicilia Nero d’Avola-Nerello mascalese Sicilia Nerello mascalese-Merlot Sicilia Nerello mascalese-Nerello cappuccio Sicilia Syrah-Merlot Sicilia Syrah-Cabernet sauvignon Sicilia Syrah-Alicante Sicilia Syrah-Carignano Sicilia Merlot-Cabernet sauvignon Sicilia Merlot-Syrah Sicilia Frappato-Syrah Sicilia Frappato-Cabernet sauvignon Sicilia Perricone-Nerello mascalese
uvaggio Sicilia bianco: Inzolia e/o Catarratto e/o Grillo e/o Grecanico, minimo 50%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 50%. Sicilia rosso: Nero d’Avola e/o Frappato e/o Nerello mascalese e/o Perricone, minimo 50%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 50%. Sicilia spumante bianco: Catarratto e/o Inzolia e/o Chardonnay e/o Grecanico e/o Grillo e/o Carricante e/o Pinot nero e/o Moscato bianco e/o Zibibbo, minimo 50%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 50%. Sicilia spumante rosato: Nerello Mascalese e/o Nero d’Avola e/o Pinot nero e/o Frappato, minimo 50%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 50%. Sicilia Inzolia, Grillo, Chardonnay, Catarratto, Carricante, Grecanico, Fiano, Damaschino, Viogner, Muller thurgau, Sauvignon blanc, Pinot grigio, Nero d’Avola, Perricone, Nerello cappuccio, Frappato, Nerello mascalese, Cabernet franc, Merlot, Cabernet sauvignon, Syrah, Pinot nero Nocera, Mondeuse, Carignano e Alicante: minimo 85% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, massimo 15%.
Province di Ragusa, Caltanissetta e Catania Provincia di Ragusa, comuni di: Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e parte di Ragusa. Provincia di Caltanissetta, comuni di: Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino. Provincia di Catania, comuni di: Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone.
tipologie Vittoria rosso Vittoria novello Vittoria Calabrese o Nero d’Avola Vittoria Frappato Vittoria Ansonica o Inzolia o Insolia
uvaggio Vittoria rosso: Calabrese o Nero d’Avola 50%-70%; Frappato 30%-50%. Vittoria novello: Calabrese o Nero d’Avola e/o Frappato minimo 80%; possono concorrere altre uve a bacca rossa, massimo 20%. Vittoria Calabrese o Nero d’Avola: Calabrese o Nero d’Avola minimo 85%; possono concorrere altre uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%. Vittoria Frappato: Frappato minimo 85%; possono concorrere altre uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%. Vittoria Ansonica o Inzolia o Insolia: Ansonica o Inzolia o Insolia minimo 85%; possono concorrere altre uve a bacca bianca, massimo 15%.
Fonti: Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali); Enti regionali; Consorzi produttori. Dati estrapolati dai disciplinari di produzione, aggiornati sulla base delle informazioni reperite, uniformati nell’esposizione e organizzati da Dipende che Vino.
Benvenuto alla primavera con il primo barbecue della stagione accompagnato dal Nero d’Avola di Barraco, annata 2015. Gran vino siciliano che nella espressione di Barraco conquista il palato con grande piacevolezza. Il mio quartiere, a Milano, è in silenzio, sento lo sfrigolare della carne sulla griglia. Rigiro le costine e penso al nuovo decreto, altre preoccupazioni, incertezza sul futuro. C’è bisogno di positività, gli affetti e ciò che ci gratifica. Faccio finta sia tutto normale. Barbecue e vino. Belli quei sentori ‘foxy’ che accompagnano con eleganza gli aromi di ciliegia e fragola matura di questo Nero d’Avola. Un vino che si attesta sul 14% di volume alcolico ma che si lascia bere come se ne avesse il 12%. Il finale dolce e la giusta componente tannica ben si adattano ad accompagnare il retrogusto amarognolo delle carni grigliate.
Lo so che ci sono persone sofferenti e tanti medici e sanitari occupati h24 per l’emergenza, ed è a loro che rivolgo il mio pensiero e ringraziamento, aldilà di questo post sul vino che è solo un momento di divagazione dalla situazione. A loro il mio sincero ‘salute’, come buon augurio per il futuro.
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