L’azienda agricola Paolo Petrilli si trova a Lucera (FG). Il Motta del Lupo che ho in degustazione è ottenuto al 100% da varietà Nero di Troia, tipico vitigno Pugliese e principale varietà coltivata (in Biologico) negli 11 ettari di vigneto della proprietà.
La vinificazione avviene attraverso pigiatura e diraspatura soffice a metà acini interi. La fermentazione è di sette giorni, in parte in tini tronco conici e in parte in acciaio.
Alla vista è rubino carico, denso e con archetti numerosi disegnati sul calice. Al naso trasporta aromi di confettura rossa e nera d’amarena e prugna, note speziate che mi ricordano il chinotto e il chiodo di garofano. Ha complessità e chiama l’assaggio.
In bocca è gustoso, tannico e fresco, con una piacevole sensazione setosa nel palato e un ritorno aromatico di macchia mediterranea che fa da contorno a quegli aromi nasali che vengono confermati.
È un vino Bio che dimostra pulizia e finezza, ma soprattutto una notevole piacevolezza di beva. Il volume alcolico del 13% e la personalità dinamica ne accompagnano un sorso che si ripete con facilità.
L’ho assaggiato con soddisfazione in orario aperitivo, con del formaggio Pecorino stagionato e qualche fetta di salame nostrano. Mi piace molto la sua struttura equilibrata che non stanca, poi ci sono queste belle note di macchia mediterranea, fatte di bacche, di sole e di mare ad avermi raccontato il territorio.
È un nuovo vino che ho da poco introdotto in enoteca e del quale mi fa particolarmente piacere parlare. La varietà ha un grande potenziale e questo Motta del Lupo di Petrilli lo dimostra con certezza.
Per introdurre il vino volevo scrivere qualcosa sull’avvicinarsi del Natale ma non mi è venuto in mente niente che non fosse scontato. Invece in questo Primitivo che assaggio non c’è proprio niente di scontato. Il colore è rubino intenso e vivace sull’unghia. I profumi sono fragranti e abbastanza complessi. Dal frutto di ciliegia alle more, ricorda poi la vegetazione mediterranea, il cuoio, le spezie… Arriva dal territorio delle Gravine in Puglia. L’annata è la 2020, bottiglia n. 580 di 1146 (rigorosamente numerate a mano).
Le vigne sono coltivate su suolo argilloso a 280 m/slm in contrada Caragnano a Mottola (TA). All’assaggio mostra tutta la sua personalità e generosità. Il succo colora di piacevolezza il sorso, verticale e vivo. I tannini si integrano finemente alle calde note alcoliche del 14,5% di Vol. Nel retrogusto arrivano con potenza le fragranze fruttate di una bella ciliegia surmatura e note d’affinamento che mi ricordano il cioccolato fondente.
Come vinificazione, fermenta con lieviti indigeni e affina per 14 mesi, all’85% in acciaio e il resto in barrique di Slavonia usate. Ne risulta una bella acidità e freschezza che accompagna il vino in tutta la sua lunghezza e nella persistenza. Nel finale restano ricordi minerali e salini, e la voglia di ritrovare la dolcezza del succo maturo in ingresso. Ripenso ad altri “Primitivi” conosciuti in passato, rotondi e fermi, buoni ma a volte fin troppo “pesanti” …un paio di calici ma non di più. Nel Primitivo di Marco Ludovico c’è vitalità e struttura che non stanca.
È un vino che mi ha fatto venire una gran fame, idealmente affiancherei un arrosto di maiale con patate. Bel Primitivo, si fa degustare con grande piacere. Se volete un’idea regalo consiglio questo vino insieme ad uno Yo-Yo. Quando lo bevi è come giocare, solo che il su e giù lo fa il calice.
Con l’arrivo dell’estate i vini rosati tornano alla ribalta ed è sempre un piacere vedere questi bei colori uscire dalle bottiglie trasparenti. Oggi assaggio il Castel del Monte rosato Dop di Ognissole, dalle Tenute Cefalicchio di Canosa di Puglia. Si chiama Pontelama e viene ottenuto da uve di Nero di Troia. È un vino biodinamico certificato Demeter che fermenta con lieviti non selezionati ma presenti naturalmente sull’uva e in cantina. Il volume alcolico è del 13%, non poco per un rosato ma siamo in Puglia, sole/zuccheri/volume alcolico. L’annata è la 2017, ero preoccupato perchè generalmente i rosati si consumano nell’arco di uno o due anni dall’imbottigliamento ma essendo un vino biodinamico confido che abbia doti superiori. Ed infatti basta sentire i profumi per capire che non si è seduto e non ha difetti. Profuma di frutti rossi freschi, in bocca ricorda i lamponi e l’arancia rossa. Fresco e minerale, vibra fragrante sulla lingua. Una lieve astrigenza dei tannini accompagna il sorso che persiste negli aromi e conclude in un finale sapido e fruttato. Non mi aspettavo di trovarlo così piacevole, bel vino, ideale accompagnamento ai piatti di pesce o ai piatti freddi dell’estate. Consiglio poi di tenere un calice e mettersi su google maps a cercare una spiaggia dove andare questa estate, in Puglia naturalmente.
PS: ma che bello è questo color salmone del Pontelama?
Province di Barletta-Andria-Trani e Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Minervino Murge, parte di Andria, Trani. Provincia di Bari, comuni di: Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Binetto.
tipologie Castel del Monte Bombino Nero
uvaggio Bombino Nero minimo 90%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 10%.
Province di Barletta-Andria-Trani e Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Minervino Murge, parte di Andria, Trani. Provincia di Bari, comuni di: Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Binetto.
tipologie Castel del Monte Nero di Troia Riserva
uvaggio Nero di Troia minimo 90%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 10%.
Province di Barletta-Andria-Trani e Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Minervino Murge, parte di Andria, Trani. Provincia di Bari, comuni di: Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Binetto.
tipologie Castel del Monte Rosso Riserva
uvaggio Nero di Troia minimo 65%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 35%.
Province di Taranto e Brindisi Provincia di Taranto, comuni di: Manduria, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe, Fragagnano, Lizzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana e parte di Taranto. Provincia di Brindisi, comuni di: Erchie, Oria e Torre S.Susanna.
Provincia di Barletta-Andria-Trani Comuni di: Barletta, parte di Andria e Trani , S. Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.
tipologie Barletta rosso (anche rosato) Barletta bianco Barletta Malvasia bianca Barletta Uva di Troia o Nero di Troia
uvaggio Barletta rosso: Uva di Troia minimo 70%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 30%. Barletta bianco: Malvasia bianca minimo 60%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 40%. Barletta Malvasia bianca: Malvasia bianca minimo 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 10%. Barletta Uva di Troia o Nero di Troia: Uva di Troia minimo 90%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 10%.
uvaggio Brindisi rosso e rosato: Negroamaro minimo 70%; possono concorrere Malvasia nera di Brindisi, Susumaniello, Montepulciano, Sangiovese e uve di altri vitigni a bacca rossa, massimo 30%. Brindisi bianco: Chardonnay e/o Malvasia bianca minimo 80%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 20%, ad esclusione dei Moscati. Brindisi Negroamaro: Negroamaro minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 15%. Brindisi Susumaniello: Susumaniello minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, massimo 15%. Brindisi Chardonnay: Chardonnay minimo 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 10%, ad esclusione dei Moscati. Brindisi Malvasia bianca: Malvasia bianca minimo 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 10%, ad esclusione dei Moscati. Brindisi Fiano: Fiano minimo 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 10%, ad esclusione dei Moscati. Brindisi Sauvignon: Sauvignon minimo 90%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 10%, ad esclusione dei Moscati.
Provincia di Foggia Comuni di: Lucera, Troia e Biccari.
tipologie Cacc’e mmitte di Lucera (rosso)
uvaggio Uva di Troia (localmente detta Sumarello) 35%-60%; Montepulciano, Sangiovese, Malvasia nera di Brindisi, da soli o congiuntamente 25%-35%; Trebbiano toscano, Bombino bianco e Malvasia Bianca e/o Bianca Lunga, da soli o congiuntamente 15%-30%.
Province di Barletta-Andria-Trani e Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Minervino Murge, parte di Andria, Canosa di Puglia, Trani. Provincia di Bari, comuni di: Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto, Binetto.
tipologie Castel del Monte bianco (anche frizzante e spumante) Castel del Monte rosso (anche novello) Castel del Monte rosato (anche frizzante e spumante) Castel del Monte Bombino bianco (anche frizzante e spumante) Castel del Monte Chardonnay (anche frizzante) Castel del Monte Sauvignon (anche frizzante) Castel del Monte Nero di Troia Castel del Monte Cabernet (anche riserva) Castel del Monte Aglianico (anche riserva) Castel del Monte Aglianico rosato (anche frizzante)
uvaggio Castel del Monte bianco: Pampanuto (o Pampanino) 0%-100%; Chardonnay 0%-100%; Bombino bianco 0%-100%; possono concorrere uve a bacca bianca, non aromatiche, massimo 35%. Castel del Monte rosso: Nero di Troia 0%-100%; Aglianico 0%-100%; Montepulciano 0%-100%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 35%. Castel del Monte rosato: Bombino Nero 0%-100%; Aglianico 0%-100%; Nero di Troia 0%-100%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 35%. Castel del Monte Bombino Bianco, Chardonnay, Sauvignon, Nero di Troia, Cabernet (da Cabernet franc e/o Cabernet Sauvignon, Aglianico: minimo 90% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, massimo 10%.
Provincia di Taranto Comuni di: Laterza, Mottola, Crispiano, Martina Franca, parte di Castellaneta, Ginosa, Palagianello, Massafra, Statte e Grottaglie.
Provincia di Bari Comuni di: Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Turi e parte di Altamura.
tipologie Gioia del Colle bianco Gioia del Colle rosso (anche rosato) Gioia del Colle Primitivo Gioia del Colle Aleatico
uvaggio Gioia del Colle bianco: Trebbiano Toscano 50%-70%; altre uve a bacca bianca 30%-50%. Gioia del Colle rosso: Primitivo 50%-60%; Montepulciano, Sangiovese, Negroamaro, Malvasia nera da soli o congiuntamente 40%-50%; Malvasia massimo 10%. Gioia del Colle Primitivo : Primitivo 100%. Gioia del Colle Aleatico: Aleatico minimo 85%; possono concorrere Negroamaro, Malvasia nera e Primitivo, massimo 15%.
Province di Barletta-Andria-Trani e Bari Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Trani, Bisceglie, Andria, Canosa, Minervino Murge, parte di Barletta. Provincia di Bari, comuni di: Ruvo di Puglia, Corato, parte di Terlizzi e Bitonto.
tipologie Moscato di Trani
uvaggio Moscato bianco minimo 85%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 15%.
Provincia di Foggia Comuni di: Orta Nova, Ordona, parte di Ascoli Satriano, Carapelle, Foggia e Manfredonia.
tipologie Orta Nova rosso (anche rosato)
uvaggio Sangiovese minimo 50%; possono concorrere Uva di Troia, Montepulciano, Lambrusco Maestri e Trebbiano Toscano, massimo 40%, di cui Lambrusco Maestri e Trebbiano Toscano massimo 10%.
Province di Taranto e Brindisi Provincia di Taranto, comuni di: Manduria, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico,San Marzano di San Giuseppe, Fragagnano, Lizzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana e parte di taranto. Provincia di Brindisi, comuni di: Erchie, Oria e Torre S.Susanna.
tipologie Primitivo di Manduria (anche riserva)
uvaggio Primitivo minimo 85%; possono concorrere uve a bacca rossa, non aromatiche, massimo 15%.
Province di Lecce e Brindisi Provincia di Lecce, comuni di: Salice Salentino, Veglie, Guagnano e parte di Campi Salentina. Provincia di Brindisi, comuni di: San Pancrazio Salentino, Sandonaci e parte di Cellino San Marco.
Provincia di Foggia Comuni di: San Severo, Torremaggiore, San Paolo di Civitate, parte di Apricena, Lucera, Poggio Imperiale e Lesina.
tipologie San Severo bianco (anche frizzante e spumante) San Severo rosso (anche novello e riserva) San Severo rosato (anche frizzante) San Severo Bombino bianco (anche frizzante e spumante) San Severo Malvasia bianca di Candia San Severo Falanghina San Severo Trebbiano bianco San Severo Merlot (anche rosato) San Severo Uva di Troia o Nero di Troia (anche rosato e riserva) San Severo Sangiovese (anche rosato)
uvaggio San Severo bianco: Bombino bianco 40%-60%; Trebbiano bianco 40%-60%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 15%. San Severo rosso e rosato: Montepulciano minimo 70%; Sangiovese massimo 30%; possono concorrere Uva di Troia, Merlot, Malvasia Nera e altre uve a bacca rossa, massimo 15%. San Severo Bombino bianco, Malvasia bianca di Candia, Trebbiano bianco, Falanghina, Merlot, Uva di Troia e Sangiovese: minimo 85% del vitigno corrispondente, possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 15%.
Provincia di Lecce Comuni di: Squinzano, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Novoli, parte di Campi Salentina, Cellino San Marco, Trepuzzi, Surbo e Lecce.
uvaggio Squinzano rosso: Negroamaro minimo 70%; possono concorrere Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Sangiovese e altre uve a bacca rossa, massimo 30%. Squinzano bianco: Chardonnay e/o Malvasia bianca minimo 80%; possono concorrere uve a bacca bianca, massimo 20%. Squinzano Negroamaro e Susumaniello: minimo 85% del vitigno corrispondente, possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 15%. Squinzano Chardonnay, Malvasia bianca, Piano e Sauvignon: minimo 90% del vitigno corrispondente, possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 10%.
Province di Foggia e Barletta-Andria-Trani Provincia di Foggia, comuni di: Lucera, Troia, Torremaggiore, San Severo, S. Paolo Civitate, Apricena, Foggia, Orsara di Puglia, Bovino, Ascoli Satriano, Orta Nova, Ordona, Stornara, Stornarella, Cerignola e Manfredonia. Provincia di Barletta-Andria-Trani, comuni di: Trinitapoli, S. Ferdinando di Puglia e Barletta.
tipologie Tavoliere delle Puglie / Tavoliere rosso (anche rosato e riserva) Tavoliere delle Puglie / Tavoliere Nero di Troia (anche riserva)
uvaggio Tavoliere delle Puglie / Tavoliere rosso: Nero di Troia minimo 65%; possono concorrere uva a bacca rossa, non aromatiche, massimo 35%. Tavoliere delle Puglie / Tavoliere Nero di Troia: Nero di Troia minimo 90%; possono concorrere uva a bacca rossa, non aromatiche, massimo 10%.
Province di Brindisi, Lecce e Taranto Comuni dei territori delle province sopra elencate.
tipologie Terra d’Otranto bianco (anche spumante) Terra d’Otranto rosso (anche rosato, frizzante, spumante e riserva) Terra d’Otranto Chardonnay (anche frizzante) Terra d’Otranto Malvasia Bianca (anche frizzante) Terra d’Otranto Fiano (anche frizzante) Terra d’Otranto Verdeca (anche frizzante) Terra d’Otranto Aleatico Terra d’Otranto Malvasia Nera Terra d’Otranto Primitivo
uvaggio Terra d’Otranto bianco: Chardonnay minimo 75%; possono concorrere uva a bacca bianca, massimo 25%. Terra d’Otranto rosso: Negroamaro e/o Primitivo e/o Malvasia Nera e/o Malvasia Nera di Lecce e/o Malvasia Nera di Brindisi e/o Malvasia Nera di Basilicata, minimo 75%; possono concorrere uva a bacca rossa, massimo 25%. Terra d’Otranto Chardonnay, Malvasia Bianca, Fiano, Verdeca , Aleatico Malvasia Nera e Primitivo: minimo 90% del vitigno corrispondente; possono concorrere uve a bacca di colore analogo, massimo 10%.
Fonti: Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali); Enti regionali; Consorzi produttori. Dati estrapolati dai disciplinari di produzione, aggiornati sulla base delle informazioni reperite, uniformati nell’esposizione e organizzati da Dipende che Vino.
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