Vini Vintage, Barbaresco Contratto 1974

Barbaresco 1974 – Giuseppe Contratto

Cantina storica, fondata da Giuseppe Contratto nel 1867, conosciuto come primo produttore di spumanti in Italia nonché fornitore del Vaticano e della Casa Reale. Le cantine storiche sono scavate nel tufo calcareo della collina che protegge la cittadina di Canelli ed occupano più di 5000 mq. Un lungo elenco di riconoscimenti e medaglie segnano la storia di questa Cantina delle Langhe. Nel 1993 viene acquisita dal noto produttore di grappe Carlo Bocchino e la produzione si sposta dagli Spumanti ai vini fermi. Nel 2011 Giorgio Rivetti di La Spinetta rileva Contratto e riporta in primo piano la produzione di Spumanti metodo classico. Anche se è superfluo, voglio ricordare che i Barbaresco di La Spinetta sono in assoluto tra i migliori sul mercato. 

Torniamo però a questa bottiglia con 45 anni di affinamento. Confesso d’essere emozionato, in qualche occasione ho assaggiato vini con età simili e non sempre s’è trovato del ‘buono’. Confido nelle uve di Nebbiolo e nella carica di tannini, acidità ed alcool che possano averlo preservato. L’annata 1974 viene ricordata come ottima, per aver dato vita ad un Barbaresco ‘maestoso’’ (fonte, LoveLanghe: http://langhe.net/2086/  ).

Vediamo un po’

Alla stappatura il tappo si è spezzato a metà ma è stato comunque estratto senza lasciare residui, non presenta odori sgradevoli. Ho usato il decanter per lasciare eventuali residui nella bottiglia e farlo arieggiare un paio d’ore prima di assaggiarlo. Il vol. alcolico dichiarato in etichetta è del 13%. Il colore è rosso granato con un’unghia aranciata. Per l’età e la tipologia d’uva trovo che abbia mantenuto molto bene il colore. Il profumo che balza al naso (e che speravo di trovare) è quello di ‘goudron’ cioè di catrame, tipico nei nebbioli di Langa affinati a lungo. Si sente poi la frutta sotto spirito, ricorda quei liquori fatti in casa ed aromatizzati con bacche rosse. Bellissima la prugna dolce, come un sacchetto di Sunsweet appena aperto. Manca un pochino di acidità ma è comprensibile, in compenso i tannini sono perfettamente integrati e morbidi. Assaggiato anche dopo circa 4 ore mantiene un bel bouquet e regala ulteriori profumi che virano verso il cacao. Un Barbaresco di grande stoffa che dopo 45 anni è ancora in ottima forma. Lo abbinerai ad uno stufato di carne. Direi che il test di longevità è superato a pieni voti.

Luca gonzato

Un ringraziamento sentito a Tullio, grande appassionato e conoscitore di vini, per avermi regalato numerose bottiglie della sua collezione, compresa questa.