Elisabeth Chambellan 2017

Una sinfonia di 13 varietà dove la Grenache è la regina assoluta con l’88%, poi una bella speziatura del 10% di Syrah e tante piccole sfumature (circa 2% ciascuna) di Mourvèdre, Cinsault, Clairette, Vaccarèse, Bourboulenc, Roussanne, Picardan, Counoise, Muscardin, Picpoul, Terret noir.

Già alla vista capisci che è qualcosa di particolare, i toni sono quelli del rosso porpora scuro che ti ricorda un vino giovane ma si muove denso nel calice, come un succo di frutta. Lo Chateauneuf du Pape è un vino icona nel mondo, oltre che un luogo storico legato ai Papi di Avignone. Qui viene prodotto il vino che nelle sue espressioni più ‘alte’ contempla la presenza di ben 13 vitigni. La storia delle vigne storiche coinvolge papi e Templari, ci si trova in un luogo dove il concetto di terroir è davvero unico. 

Questo vino ha ottenuto la Medaglia d’oro al Concorso Agricolo Generale di Parigi nel 2019. I profumi sono un insieme di marmellate di piccoli frutti rossi e neri accompagnati da sentori balsamici di erbe e spezie come liquirizia e cacao. In bocca è opulento ma non volgare e nemmeno stancante. Ti abbraccia e scalda al primo sorso (15,5 di vol.) e allo stesso tempo la sua spalla acida lo mantiene agile. La complessità aromatica ti fa mettere continuamente il naso sopra ed assaporare gli aromi retronasali che dalle more vanno al cioccolato fondente. Il finale è lunghissimo, ti lascia il succo tra le labbra e le guance morbide. Intorno ci sono i tannini in abito da cerimonia che ti invitano indistintamente ad un boccone di carne o a coccolarti in poltrona. 

Mi girano un pochino le balle perchè non trovo difetti. In realtà è davvero una goduria di vino, da 0 a 100 darei 95 punti.

Le uve provengono dalle vigne più antiche del Domaine. La vinificazione, dopo l’assemblaggio, prevede una sosta di 14 mesi suddivisa a metà tra cemento e botti di rovere.

Il Domaine du Père Caboche è una proprietà della famiglia Boisson e questo Châteauneuf-du-Pape rosso porta il nome di Elisabeth Chambellan il cui cognome è legato ai proprietari precedenti. Parliamo però di oltre quattro secoli fa. Nel 1777, l’antenato Jean-Louis Boisson, sposo’ Elisabeth Chambellan e divenne vignaiolo a Châteauneuf du Pape. Grande vino.

Luca Gonzato