Categoria: sangiovese

I venerdì di fuga: Sorso di Vino

Venerdì pomeriggio a Milano, nessuna voglia di stare davanti al computer, caldo ma con una bella arietta che mi sussurrava “prendi la moto e vai”. Sono bastati pochi minuti per attraversare la città e ritrovarmi seduto su una comoda poltrona all’enoteca Sorso di Vino di via Stoppani a Milano. A chiacchierare con me c’è Cristina, la titolare. La conoscevo solo attraverso Instagram, ma dopo i primi convenevoli ha confermato l’idea che mi ero fatto di lei, sincera e competente. A queste caratteristiche e dopo la mia valanga di domande  🤔🍾🍷🌈🤣 si sono aggiunte la grande gentilezza e pazienza. Impossibile non sentirsi a proprio agio in questo ambiente. Da appassionato ovviamente i miei occhi correvano sugli scaffali i quali riservano una selezione molto accurata e personale, si percepisce dal racconto dei “suoi” vini che Cristina ha messo negli scaffali ogni singola bottiglia come fosse un piccolo gioiello, ma la cosa bella è che questi enogioielli hanno anche dei prezzi abbordabili.

Ho accolto volentieri il consiglio su un paio di bottiglie ma arrivato a casa non sono riuscito a metterle a riposo, sono finite direttamente in frigorifero ed una nel calice. Ho stappato il rosé, La Lupinella 2018. Tanta eleganza in questo Sangiovese in rosa, aromi floreali in un sottile sottobosco con delicate fragranze di piccoli frutti rossi. Uno sbuffo di cipria e di confetto alla mandorla regalano complessità. La sapidità allunga gli aromi in un finale fresco e minerale. Davvero piacevole e perfetto per l’aperitivo serale. Gran bella sorpresa😋

🚃 Se siete in zona fermatevi da Sorso di Vino a conoscere Cristina e portatevi a casa una delle sue deliziose sorprese. 

Luca Gonzato

Il Chiaretto per i tempi bui

RosaMara 2019, Costaripa.

È un Chiaretto della Valtènesi, quella parte collinare della Lombardia, nella provincia di Brescia, che guarda il lago di Garda. Costaripa è la cantina di Mattia Vezzola un grande enologo, conosciuto anche per la sua collaborazione in una nota cantina della Franciacorta. Il RosaMara è una delle espressioni tipiche del Garda fatta in Chiaretto, non chiamatelo rosato perchè il colore è più vicino all’albicocca e al rosa antico piuttosto che al rosa magenta che caratterizza, ad esempio, i rosati pugliesi. Sull’etichetta è ben spiegata l’origine del RosaMara, è il vino di una notte “…nasce poche ore dopo la pigiatura, nel pieno della notte, quando in cantiniere separa il mosto dalle bucce per stabilire, insieme, la giusta tonalità e intensità del colore, l’apice dei profumi fruttati, la ricchezza delle sensazioni fresche e la persistenza di quelle sapide”. Nel RosaMara, l’uva principale è il Groppello (60%), vitigno simbolo della Valtenesi, deve il suo nome alla forma incurvata del grappolo (groppo). Il restante 40% è suddiviso tra Marzemino, Sangiovese e Barbera. I profumi sono delicati ed eleganti, di rosa e di acacia, accompagnati da note di lieviti. In bocca spicca l’acidità che si traduce in una grande freschezza e salivazione indotta. Le note retronasali vanno su aromi fruttati che mi ricordano il melograno, la pesca noce e la banana. È alta anche la percezione minerale di sapidità e fa capolino una leggera astringenza tannica. Vincono le qualità di freschezza ma ha comunque il 13% di volume alcolico e un corpo strutturato seppur nel contesto dei vini rosati. L’eleganza è certamente il biglietto da visita di questo vino e direi dell’intera produzione di questa cantina di cui ho apprezzato anche i vini rossi e gli spumanti. Si trova a 11€ circa. Lo consiglio sia per un aperitivo che per proseguire il pranzo o la cena con piatti di media struttura, penso ad esempio a risotti o carni bianche. In tempi bui il RosaMara getta uno spiraglio di luce.

Luca Gonzato

Chianti Classico 2019, Milano

Il Chianti Classico ieri è stato a Milano in pompa magna, 60 produttori e oltre 200 etichette a rappresentare l’antico Consorzio nato nel 1924 e soprattutto un dei vini rossi più rappresentativi dell’Italianità. Il Gallo nero ha riempito con il suo canto la grande sala del Westin Palace e come ad un concerto si sono ascoltati dei brani fantastici. Il Sangiovese era il leader ma hanno avuto spazio anche i coristi, Canaiolo, Colorino, Merlot, Cabernet Franc.. ed in qualche caso hanno anche sorpreso con degli assoli. Difficile dire cosa era meglio, il livello di qualità medio era davvero alto ma qualcuno mi ha catturato più di altri.

La mia compilation del cuore di Chianti Classico:

Castello Vicchiomaggio (Greve in Chianti)

  • Guado Alto 2017: 90% Sangiovese, 10% Canaiolo
  • Riserva Agostino Petri 2015: 90% Sangiovese, 10% Cabernet S.
  • Gran Selezione La Prima 2016: 90% Sangiovese, 10% Merlot

Badia a Coltibuono (Gaiole in Chianti)

  • Riserva Badia a Coltibuono 2015: 90% Sangiovese, 10% Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino
  • Riserva Cultus Boni 2015: 80% Sangiovese, 20% Ciliegiolo, Colorino, Canaiolo, Mammolo, Fogliatonda, Malvasia nera, Sanforte, Pugnitello.

I Sodi (Gaiole in Chianti)

  • IGT Toscana Vigna Farsina 2013: 100% Sangiovese
  • IGT Toscana Soprasassi 2015: 100% Canaiolo

Castello di Ama (Gaiole in Chianti)

  • Gran Selezione San Lorenzo 2015: 80% Sangiovese, 13% Merlot, 7% Malvasia nera
  • Riserva Castello di Ama 2008: 80% Merlot, 20% Merlot, Malvasia nera, Cabernet Franc

Dievole (Castelnuovo Berardenga)

  • Riserva Novecento 2016: 95% Sangiovese, 3% Canaiolo, 2% Colorino
  • Gran Selezione Vigna di Sessina 2015: 100% Sangiovese

Marchesi Antinori (San Casciano in Val di Pesa)

  • Riserva Marchese Antinori 2016 Tignanello: 90% Sangiovese, 10% Cabernet Franc
  • Riserva Villa Antinori 2015: 90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon

Rocca delle Macìe (Castellina in Chianti)

  • Riserva Famiglia Zingarelli 2016: 90% Sangiovese, 5% Colorino, 5% Cabernet Sauvignon
  • Gran Selezione Riserva di Fizzano 2015: 90% Sangiovese, 10% Merlot
  • Gran Selezione Sergio Zingarelli 2015: 100% Sangiovese

In conclusione, un ringraziamento a tutti i produttori presenti, al Consorzio del Chianti Classico ed infine ad AIS Milano che ci offre la possibilità di partecipare a questi banchi di degustazione.

Purtroppo non mi è stato possibile assaggiare tutto e mi scuso con quelli che certamente hanno vini eccellenti ma non compaiono in questo post. …Spero di ampliare presto la compilation pubblicando il Volume 2.

Luca Gonzato

Buonissimo compleanno

Per i suoi 54 anni, l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Milano, ha organizzato un banco di degustazione strepitoso, con oltre 100 cantine italiane. Un regalo davvero apprezzato da tutti i soci. Non pensavo che ne avrei scritto un post ma alcuni dei vini erano così buoni che me ne sono innamorato e voglio farveli conoscere.

SPUMANTI

Lombardia, Franciacorta Brut Millesimo 2013 Freccianera dei  Fratelli Berlucchi. L’uvaggio è 80% Chardonnay, 10% Pinot bianco, 10% Pinot Nero. Affina 55 mesi sui lieviti. Il costo è sui 22€. L’ho trovato ‘magico’. Grande armonia e lunghezza in questo spumante per le grandi occasioni.

Lombardia, Franciacorta Brut Nature, Mosnel, 24 mesi sui lieviti, Chardonnay 70%, Pinot Bianco 20%, Pinot nero 10%. Altro grande Franciacorta che sorprende sempre per la personalità che esprime. Affinamento 24 mesi. Costo sui 20€. Il biglietto da visita da presentare a casa degli amici.

BIANCHI

Dal Friuli Venezia Giulia la Malvasia istriana Soluna 2017 di Livon. Malvasia istriana 100%. Costo sui 15€. Una malvasia senza compromessi, piace oppure no. Io l’ho trovata fantastica. Le uve appassiscono una decina di giorni, macerazione a freddo e fermentazione in acciaio. Costo sui 15€. Rock n’ Roll.

Dall’Alto Adige il Manna 2017 di Franz Haas. Da 5 tipi di uve vinificate separatamente e poi assemblate. Riesling Renano 40%, Chardonnay 20%, Gewurztraminer 15%, Kerner 15%, Sauvignon 10%. Il costo è sui 20€. Una sinfonia di aromi. Lo vedrei bene in una cena romantica, magari al primo appuntamento. Un vino che conquista. 

Dalla Campania, il Greco di Tufo Giallo d’Arles 2018 di Quintodecimo. Uve Greco 100%. Ennesima conferma da questo bianco tra i miei preferiti. Bello assaggiarlo adesso, ancora giovane, ed apprezzarne la fragranza del frutto. Costo sui 35€. Una garanzia di bontà.

ROSATI

Dall’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma 2018 di Masciarelli. Uve Montepulciano 100%. Costo sui 10€. Mi è piaciuto un sacco trovare le caratteristiche del Montepulciano in una forma così delicata e godibile. 

Dalla Puglia il rosé 2018 Girofle di Severino Garofano. Uve Negramaro 100%. Costo anche lui sui 10€. Piccoli frutti rossi e melograno che danzano nel palato.

ROSSI

Il miglior vino in assoluto assaggiato oggi: Tenuta Sette Ponti Vigna dell’Impero, bottiglia numero 03230/12688. Un Sangiovese in purezza da vigne di oltre 80 anni. La tenuta si trova in Valdarno. La Vigna dell’Impero risale al 1935, fu fatta piantare da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Conte di Torino, su richiesta del cugino S.A.R. Amedeo d’Aosta, Vice Re d’Etiopia, per festeggiare e ricordare la vittoria italiana in Abissinia. Sono 3 ettari a terrazzamenti interamente costruiti a mano. Il vino è un concentrato di tutto quello che si può desiderare in un rosso. Armonia, corpo, tannini vellutati, ampio bouquet aromatico, piacevolezza e persistenza. Affina due anni in botte grande. Epico. Online il costo di questa bottiglia è sugli 85€, è così buono che non mi sento di dire che costa troppo.

Sempre dalla Toscana e sempre Sangiovese, il Brunello di Montalcino 2012, Tenuta Col d’Orcia. Affina in barrique per 4 anni. Costo sui 30€. Il rosso da mettere in tavola con una gigantesca fiorentina.

Dall’alto Piemonte, nel Novarese, il Boca 2015 Le Piane. Uvaggio di Nebbiolo 85% e Vespolina 15%. Affina 36-48 mesi in botte grande. costo sui 50€. Ventaglio aromatico strepitoso. Adorabile sotto ogni punto di vista.

Sempre in Piemonte, da uve Nebbiolo al 100% il Barolo Ravera 2011 di Cogno. Affina 24 mesi in botte grande. Costo 50/60€. Un Barolo che all’austerità preferisce l’eleganza, gran corpo ed armonia.

Dalla Basilicata un grande Aglianico del Vulture Superiore, della casa vinicola Armando Martino. Da uve 100% Aglianico del Vulture. Affina circa un anno in barrique e almeno un’altro in bottiglia. Il costo si aggira sui 35€. Anche questo grandioso nella parte aromatica, eccellente.

È sempre bello festeggiare i compleanni, soprattutto quelli degli altri. 

Grazie Ais e grazie ai produttori!

Luca Gonzato

Sapori di casa

Chianti Classico 2015, Castello di Verrazzano

Tornato in patria dopo la breve vacanza greca avevo una gran voglia di ritrovare i sapori di casa. Ho scelto il vitigno italiano più coltivato e conosciuto al mondo, il Sangiovese. La bottiglia che presento arriva dal Chianti Classico, cioè la zona storica di coltivazione*.

Il produttore è Castello di Verrazzano, viticoltori dal 1170 in Greve in Chianti. Nell’etichetta è rappresentato Giovanni da Verrazzano, celebre navigatore ed esploratore**. La tenuta Verrazzano è di 230 ettari, di cui 52 a vigneto, disposti a ventaglio intorno al castello. I terreni sono perlopiù sassosi, argillosi e calcarei. Le vigne sono tra i  300 e i 400 m/slm. Il vino è certificato biologico, l’annata è la 2015, una delle migliori dal 2000 ad oggi.

Già nel calice dimostra autorevolezza, rosso rubino vivo, nascosto tra le pieghe scure di tanta materia colorante. Si muove pesante lasciando archetti lenti. I profumi ricordano i fiori passiti, la viola, la confettura di frutti di bosco, il cuoio lavorato. In bocca è ampio, i tannini sono accesi se assaggiato da solo, il frutto ancora fresco. Mentre il vino continua ad arieggiarsi preparo la cena e lo assaggio prima con un hamburger di manzo e poi con del formaggio stagionato. Il tannino che prima era evidente svolge un ruolo eccellente di ‘pulizia’ in entrambi i casi, gli aromi si bilanciano e soprattutto con il formaggio grasso risulta eccellente. A cena finita continuo a sorseggiare questo Chianti che sempre più si ammorbidisce e regala sensazioni armoniche. Un vino perfetto da mettere in tavola con le pietanze ricche e gustose della cucina italiana. Il finale regala sentori balsamici e di cacao. Bello essere a casa.

Questo Chianti Classico DOCG del Castello di Verrazzano è “l’entry level” nella loro produzione di Sangiovese, spero di assaggiare presto la Riserva e la Gran Selezione, immagino dei grandi vini.

La bottiglia è stata acquistata nella Casa del Chianti Classico, situata nel Convento di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti (SI). Si trova anche online o in enoteca sui 14/15€ oppure direttamente allo shop del Castello di Verrazzano. Senza dubbi lo consiglio.

Luca Gonzato

* Il Chianti Classico comprende i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa. 

** Giovanni da Verrazzano nacque intorno al 1485 nell’omonimo castello di Greve in Chianti dove ha sede la Cantina. Fu il primo europeo ad esplorare la costa atlantica degli Stati Uniti ed a entrare nella baia di New York il 17 aprile 1524. Si narra che la sua morte fu terribile, ucciso e divorato dai cannibali delle Bahamas nel 1528.

Translate »
Exit mobile version