La bottiglia e la sua famiglia

Informazioni pratiche e curiosità sulle bottiglie da vino.

Principali tipologie di bottiglie. Infografica ©dipendechevino

Quella della bottiglia è un’evoluzione che ha accompagnato la storia del mondo. Dall’anfora georgiana di 8000 anni fa al vetro arrivato a noi attraverso i fenici e diffusosi in tutto l’impero romano. L’invenzione della bottiglia in vetro, per contenere il vino, avvenne in Inghilterra nel 1652 per merito di Sir Kenelm Digby. Le prime bottiglie erano di forma sferica, tozze e con un collo più o meno lungo. Ci vorrà quasi un’altro secolo per arrivare alla bottiglia dalla tipica forma slanciata che conosciamo oggi.

Le Bottiglie si sono evolute in forme, spessori e colori diversi, in base al tipo di vino che avrebbero dovuto contenere. Ad esempio la forma bordolese è specifica per trattenere, prima dell’ingresso del vino nel collo della bottiglia, durante la mescita, i residui di affinamento decaduti sul fondo. Più slanciata la borgognotta dove tipicamente, il Pinot noir e lo Chardonnay hanno meno problemi di residui. L’alsaziana diventa più slanciata così come la renana, entrambe dedicate a vini bianchi e limpidi della valle del Reno.

Esempi di bottiglie, da sinistra: Bordolese ‘cubana’, Bordolese ‘piccola’ o ‘stretta’, Renana, Alsaziana, Borgognotta trasparente, bottiglia del Consorzio dei vini del Collio

Ci sono poi bottiglie dove prevale l’aspetto estetico, che hanno dato una forte personalità e riconoscibilità al vino contenuto, penso all’anfora del Verdicchio o la pulcianella che ha reso famoso il Mateus portoghese e l’Armagnac francese. In Italia abbiamo avuto il fiasco toscano a rendere esportabili e famosi i vini toscani. Qui però era una questione di salvaguardia durante il trasporto sui carri.

Le tre bottiglie più diffuse e l’indicazione delle parti che compongono una bottiglia.

Le forme di bottiglia più diffuse sono le bordolesi, le borgognotte e le champagnotte. In Italia meritano una menzione la piemontese albeisa, simile alla borgognotta e la recente bottiglia dal collo stretto adottata dal Consorzio del Collio. Le bottiglie per champagne/spumanti hanno un vetro più spesso per resistere alla pressione interna che può superare le 6 atmosfere (la stessa pressione di uno pneumatico da camion).

Le bottiglie brevettate di Villa Sparina, Travaglini e Ferghettina

I vini giovani, da consumare nell’annata, come ad esempio i rosé o alcuni bianchi, sono spesso presentati in bottiglie trasparenti per mostrare la bellezza del colore del vino. Di solito i vetri sono di colore scuro, in tonalità che vanno dal verde al marrone, per proteggere il vino dalla luce. Ci sono poi casi particolari, come il famoso Champagne Crystal, dove viene usato un vetro trasparente ricoperto all’esterno, da una pellicola che scherma la luce. Oppure le bottiglie brevettate da singole cantine, che hanno reso riconoscibili e famosi i propri vini, ad esempio quella di Villa Sparina per il suo Gavi, Travaglini per i suoi Nebbioli oppure quella dello spumante Ferghettina

Classificazione francese delle bottiglie. Infografica ©dipendechevino

Per quanto riguarda la dimensione e la quantità di vino che possono contenere le bottiglie, i francesi hanno creato degli specifici formati, multipli della bottiglia da 0,75 l. Prendendo in analisi le bottiglie di Bordeaux, Borgogna e Champagne, a parte il ‘quartino’ e la ‘mezza’, si passa dalla bottiglia alle successive: Magnum di 1,5l (corrisponde a 2 bottiglie); Jeroboam  3l (4 bott.), a Bordeaux la 3l è chiamata Double magnum mentre la Jeroboam bordolese è di 4,5l; la Réhoboam di 4,5l (6 bott.); la Mathusalem di 6l (8 bott.), a Bordeaux viene chiamata Impériale, la Salmanazar di 9l (12 bott.), non presente a Bordeaux; la Balthazar da 12l (16 bott); la Nabuchodonosor da 15l (20 bott.); la Salomon da 18l (24 bott), chiamata Melchior a Bordeaux. In Champagne sono presenti anche il formato Souverain da 26,25l (35 bott.); il Primat da 27l (36 bott.) e il Melchisédech da 30l (40 bott). 

Il significato dei nomi delle bottiglie:

Jéroboam: Da Geroboamo, nome del primo Re del regno di Israele, separato da quello di Giuda dopo la morte di re Salomone (difese il suo regno da Roboamo).

Réhoboam: Da Roboamo, figlio di Salomone, primo Re di Giuda quando alla morte del re Salomone il Regno di Giuda e Israele si divise in due regni rivali.

Mathusalem:  uno dei patriarchi citati nella Genesi, celebre per la sua longevità che nella Bibbia ammonta a 969 anni.

Salmanazar: Da Salmanàssar, nome di cinque Re Assiri. Salmanàssar I (1273-1274 A.c.) conquistò l’Armenia e la Mesopotamia settentrionale e fondò la città di Kalkhu (Nimrud).

Balthazar: l’origine del nome è incerta ma si ritiene che derivi dal nome di uno dei Re Magi, Baldassarre (anche se nella bibbia non vi sono riferimenti). Probabile invece che il riferimento sia all’ebraico Belsha’ṣṣar che nella Bibbia è citato come re di Babilonia, figlio di Nabucodonosor.

Nabuchodonosor: Deve il nome a Nabucodonosor II, re babilonese che regnò tra il 604A.c. e il 562 A.c., valoroso generale che conquistò Gerusalemme. Al suo regno risalgono le fortificazioni di Babilonia e la ziqqurat (torre di Babele). Alla sua storia si ispirò Verdi con l’opera del Nabucco.

Melchior: Deriva dall’ebraico Melki’or e significa ‘il mio re è luce’. Il nome è un riferimento ad uno dei tre Re Magi, Melchiorre.

Salomon: Da Salomone, Re d’Israele, figlio e successore di Re David. A lui si deve la costruzione del tempio di Gerusalemme.

Souverain: Il ‘sovrano’ nome dato dalla maison di Champagne Taittinger che realizzò questo formato di bottiglia per il battesimo della nave più grande al mondo (al momento della costruzione e per tonnellaggio), la “Sovereign of the sea”, il 16 gennaio 1988.

Primat: Questo nome deriva dal latino gallo-romano ‘primate’, primato, di prim’ordine. La bottiglia è stata inventata nel 1999 dalla maison di Champagne Drappier, celebra le origini gallo-romane della prima vigna piantata ad Urville. Stando alle informazioni del sito di Drappier, hanno l’esclusiva di questo formato.

Melchisédec: Nella Bibbia, re cananeo di Salem, probabilmente Gerusalemme. Offrì pane e vino ad Abramo e lo benedisse.

La Melchisédech, che corrisponde a 40 bottiglie normali è la bottiglia più grande prodotta in serie. Ma la più grande in assoluto al mondo (guinnessworldrecords), misura un’altezza di 4,17 m e 1,21 m di diametro, riempita con 3.094 litri di vino. È stata realizzata da André Vogel in Lyssach, Svizzera, il 20 ottobre 2014. Tutte le bottiglie che ho in cantina non basterebbero a riempirne una così, ne servirebbero 4125.

Luca Gonzato