Vermouth di Torino, Rosso superiore, Calissano

Gli avvenimenti di palazzo meritavano una strambata gustativa stile Luna Rossa vs American Magic, e un apporto alcolico degno di scaldare il palato al solo sentire nominare il principe della finanza Draghi. E allora brindo in modo regale con il Vermouth di Torino, Rosso superiore di Calissano. 

Sono passati 235 anni dall’invenzione del Vermouth e 67 governi dall’istituzione della Repubblica e l’Artemisia è ancora la protagonista nel Vermouth con la tipica nota amara. Insieme ad altre spezie e fiori viene messa in infusione nel vino. In questo Calissano è il Gavi DOCG e il Langhe Nebbiolo DOC. I profumi ricordano la scorza d’arancia, le erbe balsamiche, e i cocktail Negroni che allietavano i miei 30 anni nei lunghi aperitivi milanesi che si trasformavano in cena e dopocena.

L’assaggio è armonico ed equilibrato, fresco e scorrevole all’inizio. Si allarga e scalda nel finale riportando per via retronasale la bella balsamicità e le note d’agrume. La personalità dell’Assenzio è bilanciata daI 18% di volume alcolico che accarezza le mucose in una piacevole sensazione pseudocalorica.

È un ottimo vino aromatizzato per la preparazione di un aperitivo che oggi riscopro in versione “nature”, freddo e accompagnato a del cioccolato fondente con nocciole.
La persistenza aromatica di entrambi viaggia su binari paralleli con grande stile e piacevolezza.
Bello riscoprire la tradizione del Vermouth di Torino nella versione di Calissano.

Note
L’Artemisia absinthium L. è meglio conosciuta come Assenzio (in tedesco Wermut).
Il Vermouth o Vermut è nato a Torino nel 1796 nella bottega di Antonio Benedetto Carpano.
Il Vermouth era l’aperitivo preferito dalla Casa Reale
Il locale milanese era il Mom di Viale Monte Nero
Medito sulla masnada di parlamentari che vorrei esiliare dal paese