Categoria: Franciacorta

Franciacorta DOCG brut, SoloUva

Chardonnay e Franciacorta sono un connubio perfetto quando si parla di vini spumanti. In questo SoloUva Brut si aggiunge poi la caratteristica territoriale di Adro, con i suoli morenici (limi, argille e detriti), e una vinificazione che gli conferisce tipicità. 

È un Metodo Classico rifermentato in bottiglia senza aggiunta di zuccheri, al loro posto viene utilizzato il mosto conservato dopo la pressatura. Riposa poi sui lieviti per 24 mesi e quando è il momento della sboccatura e del dosaggio, si usa ancora una piccola percentuale di mosto (4g/l) per la versione Brut. A questo punto lo spumante è pronto, ma rimane ancora qualche mese in bottiglia prima della commercializzazione.

Il risultato è intrigante. I profumi hanno il bel frutto fresco dello Chardonnay e si aggiungono note balsamiche vegetali. Le bollicine, fini e numerose, portano nel palato tanta freschezza. Raggiunge sensazioni aromatiche di erba sfalciata e mentuccia che si allargano poi sul frutto bianco e su note appena accennate di pasticceria. Il tutto è condito da una bella sapidità. Di fatto è un extra brut, verticale e persistente negli aromi. 

All’opulenza e rotondità che spesso si riscontrano in altri Franciacorta, qui prevale la freschezza e la finezza e una tipicità davvero interessante.

Vini da vitigni resistenti – 02. Sebino IGT Zero Trattamenti Zero Residui di Ricci Curbastro

Con questo vino mi sposto nella zona degli spumanti metodo classico più rinomati d’Italia, la Franciacorta. All’azienda Agricola Ricci Curbastro di Capriolo (BS). La mia attenzione è andata però su di un un vino speciale, unico in questa zona, non una bollicina bensì un Piwi (acronimo tedesco che identifica i vitigni resistenti alle malattie fungine). È ottenuto da quattro varietà a bacca bianca, Bronner, Helios, Johanniter e Solaris che Ricci Curbastro coltiva in un quarto di ettaro di questa prestigiosa zona vinicola. Rientra nella IGT Sebino e si chiama Zero, come zero trattamenti (a parte quello fatto con un batterio naturale contro la flavescenza dorata) e zero residui sulle uve. L’azienda è certificata Biologica e Sostenibile oltre ad avere una storia di 18 generazioni.

02.1 – Sebino IGT Zero Trattamenti Zero Residui 2016 – Ricci Curbastro

L’etichetta bilingue ha due simpatici ricci a rappresentare le due anime. Luminoso alla vista, profuma di fiori bianchi, miele, fieno, pesca bianca. In bocca ha una buona acidità, è sapido e morbido. Gli aromi si ampliano in frutti tropicali. Bella struttura e bel finale fruttato. Nei sentori retronasali ci ritrovo la parentela con il Riesling e i suoi aromi che evolvono in note di idrocarburi. In effetti l’annata è la 2016 e prevalgono quelle note evolutive più morbide e rotonde rispetto a quelle di frutta fragrante. Lo vedo come un buon accompagnamento a portate di pesce, azzarderei le ‘sarde in saor’’ oppure il Salmerino che è un pesce di lago tipico. Sarei anche curioso di assaggiare questo vino più giovane, per avere un quadro più completo del blend e della sua evoluzione. Di questa cantina ho assaggiato diversi vini, spumanti e fermi, sempre con gran piacere e anche questo conferma la qualità produttiva.

Se avete in programma un giro al lago d’Iseo potete fare tappa all’Agriturismo di Ricci Curbastro e visitare il loro Museo Agricolo e del Vino. Sono certo che tra un Franciacorta DOCG, un Curtefranca DOC e una IGT Sebino avrete di che gioire.

Azienda Agricola Gualberto Ricci Curbastro & Figli, Villa Evelina, Via Adro 37, Capriolo (BS) – sito web

Degustazione effettuata da Luca Gonzato, maggio 2020

Forever ‘Pas Dosé’… il Mosnel

Dal cuore della Franciacorta, a Camignone, uno spumante metodo classico che si presenta come un fiero spadaccino del ‘500 pronto ad affondare la sua fredda lama nei palati rattrappiti dai tanti …secchini. Non dovrei fare paragoni ma di fronte a cotanta personalità che irrora di freschezza ogni anfratto della bocca…Vorrei venisse istituita la categoria ‘pas dosé’ come standard negli spumanti (vuol dire, senza dosaggio, cioè senza aggiunta di zuccheri ad ammorbidirlo). L’altro, quello più consumato dagli italiani, è di norma dosato con 12-17 g/l di zucchero prima della tappatura finale. Ok che si parte da uve e metodi rifermentativi diversi, però la chiacchierata con un amico sommelier sul fatto che questi ‘ultrasecchi’ piacciono solo a noi mi ha fatto pensare a cosa piace ai ‘tanti’. Per provare a convincere un consumatore sulla bontà di uno spumante come questo, posso dire che se ne apprezzano maggiormente i profumi. Nel Mosnel sono fragranti, di agrumi, mandarino, con sensazioni ‘verdi’ che ricordano la primavera di un campo fiorito. Ci trovi aromi di piccola pasticceria secca, penso ai biscotti e agli amaretti. Poi è sapido e minerale, ti solletica la lingua con il suo pizzicorio. No, non è finita, perchè non è solo un’uva a fare questo spumante ma tre, la principale è lo Chardonnay (60%) ed infatti lo puoi sentire e vedere all’orizzonte, con le sue note rotonde e calde, poi c’è del Pinot bianco (30%) e del pinot nero (10%)…vuol dire più complessità aromatica e corpo.
Questo Franciacorta Pas Dosé di Mosnel affina per 30 mesi sui lieviti, in bottiglia, prima della sboccatura e della tappatura finale. Superfluo dire che è elegante e i suoi aromi ti accompagnano a lungo.
Insomma ok mela e pera ma vuoi mettere con la ‘macedonia con la panna sopra’? 🤣

Luca Gonzato

Buonissimo compleanno

Per i suoi 54 anni, l’Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Milano, ha organizzato un banco di degustazione strepitoso, con oltre 100 cantine italiane. Un regalo davvero apprezzato da tutti i soci. Non pensavo che ne avrei scritto un post ma alcuni dei vini erano così buoni che me ne sono innamorato e voglio farveli conoscere.

SPUMANTI

Lombardia, Franciacorta Brut Millesimo 2013 Freccianera dei  Fratelli Berlucchi. L’uvaggio è 80% Chardonnay, 10% Pinot bianco, 10% Pinot Nero. Affina 55 mesi sui lieviti. Il costo è sui 22€. L’ho trovato ‘magico’. Grande armonia e lunghezza in questo spumante per le grandi occasioni.

Lombardia, Franciacorta Brut Nature, Mosnel, 24 mesi sui lieviti, Chardonnay 70%, Pinot Bianco 20%, Pinot nero 10%. Altro grande Franciacorta che sorprende sempre per la personalità che esprime. Affinamento 24 mesi. Costo sui 20€. Il biglietto da visita da presentare a casa degli amici.

BIANCHI

Dal Friuli Venezia Giulia la Malvasia istriana Soluna 2017 di Livon. Malvasia istriana 100%. Costo sui 15€. Una malvasia senza compromessi, piace oppure no. Io l’ho trovata fantastica. Le uve appassiscono una decina di giorni, macerazione a freddo e fermentazione in acciaio. Costo sui 15€. Rock n’ Roll.

Dall’Alto Adige il Manna 2017 di Franz Haas. Da 5 tipi di uve vinificate separatamente e poi assemblate. Riesling Renano 40%, Chardonnay 20%, Gewurztraminer 15%, Kerner 15%, Sauvignon 10%. Il costo è sui 20€. Una sinfonia di aromi. Lo vedrei bene in una cena romantica, magari al primo appuntamento. Un vino che conquista. 

Dalla Campania, il Greco di Tufo Giallo d’Arles 2018 di Quintodecimo. Uve Greco 100%. Ennesima conferma da questo bianco tra i miei preferiti. Bello assaggiarlo adesso, ancora giovane, ed apprezzarne la fragranza del frutto. Costo sui 35€. Una garanzia di bontà.

ROSATI

Dall’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo Villa Gemma 2018 di Masciarelli. Uve Montepulciano 100%. Costo sui 10€. Mi è piaciuto un sacco trovare le caratteristiche del Montepulciano in una forma così delicata e godibile. 

Dalla Puglia il rosé 2018 Girofle di Severino Garofano. Uve Negramaro 100%. Costo anche lui sui 10€. Piccoli frutti rossi e melograno che danzano nel palato.

ROSSI

Il miglior vino in assoluto assaggiato oggi: Tenuta Sette Ponti Vigna dell’Impero, bottiglia numero 03230/12688. Un Sangiovese in purezza da vigne di oltre 80 anni. La tenuta si trova in Valdarno. La Vigna dell’Impero risale al 1935, fu fatta piantare da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Conte di Torino, su richiesta del cugino S.A.R. Amedeo d’Aosta, Vice Re d’Etiopia, per festeggiare e ricordare la vittoria italiana in Abissinia. Sono 3 ettari a terrazzamenti interamente costruiti a mano. Il vino è un concentrato di tutto quello che si può desiderare in un rosso. Armonia, corpo, tannini vellutati, ampio bouquet aromatico, piacevolezza e persistenza. Affina due anni in botte grande. Epico. Online il costo di questa bottiglia è sugli 85€, è così buono che non mi sento di dire che costa troppo.

Sempre dalla Toscana e sempre Sangiovese, il Brunello di Montalcino 2012, Tenuta Col d’Orcia. Affina in barrique per 4 anni. Costo sui 30€. Il rosso da mettere in tavola con una gigantesca fiorentina.

Dall’alto Piemonte, nel Novarese, il Boca 2015 Le Piane. Uvaggio di Nebbiolo 85% e Vespolina 15%. Affina 36-48 mesi in botte grande. costo sui 50€. Ventaglio aromatico strepitoso. Adorabile sotto ogni punto di vista.

Sempre in Piemonte, da uve Nebbiolo al 100% il Barolo Ravera 2011 di Cogno. Affina 24 mesi in botte grande. Costo 50/60€. Un Barolo che all’austerità preferisce l’eleganza, gran corpo ed armonia.

Dalla Basilicata un grande Aglianico del Vulture Superiore, della casa vinicola Armando Martino. Da uve 100% Aglianico del Vulture. Affina circa un anno in barrique e almeno un’altro in bottiglia. Il costo si aggira sui 35€. Anche questo grandioso nella parte aromatica, eccellente.

È sempre bello festeggiare i compleanni, soprattutto quelli degli altri. 

Grazie Ais e grazie ai produttori!

Luca Gonzato

Franciacorta Millesimo 2013

Ricci Curbastro, Extra Brut Millesimato, 2013. Un Franciacorta di quelli che colpiscono e restano nella memoria. È uno spumante armonico dove i quattro anni passati sui lieviti regalano una bella complessità aromatica ed una personalità unica. I sentori di pasticceria, che ricordano la meringa e le mandorle, si bilanciano perfettamente con gli aromi fruttati, penso alla pera e agli agrumi come pompelmo, arancia e lime. Scorre piacevole con la sua bella acidità e una vena minerale. Il finale è lungo e agrumato. Dall’inizio alla fine si muove con eleganza ed armonia. La sboccatura è avvenuta nel 2018. L’uvaggio è Chardonnay 50% e Pinot Nero 50%. Un gran Franciacorta. Perfetto nel rinfrescare queste calde serate.

Luca Gonzato

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