Dipende che Vino

Vii aspetta in Via Bonghi 12 Milano. Tram 3 e 15 - Bus 90/91 - Metro più vicina Romolo (più 10 minuti a piedi o Bus)

Vini dalla Provincia di Milano?

Oh Yes! Dalle colline di San Colombano al Lambro come questo Collada rosso 2017 dei Poderi di San Pietro. Un rosso beverino composto per il 70% da uve Merlot e 30% di Croatina. Fresco e brioso con note floreali di rosa, fruttate di ciliegie e more. Nel finale arrivano anche sentori vegetali e minerali. Ideale per accompagnare salumi freschi e morbidi oppure un gran piatto di pasta al ragù di carne. Mi piace e mi è venuta voglia di scoprire gli altri vini di questa cantina scoperta per caso sugli scaffali del supermercato. Un vino da pasto, abbastanza semplice nella complessità ma ben bilanciato, gradevole ed onesto nel prezzo.

Luca Gonzato

Esperti in Franciacorta, da Ferghettina

Una giornata in famiglia, anzi due, quella di Onav e quella di Ferghettina 🥂❤️🍾 in Franciacorta, ad Adro, nel regno della bollicina italiana. L’occasione è stata la consegna dei diplomi di Esperti Assaggiatori.

Ferghettina produce vini dal 1991. Sono 200 gli ettari coltivati e circa mezzo milione le bottiglie prodotte. Il nome Ferghettina deriva dal primo appezzamento acquistato ad Erbusco. Ambiente giovane e familiare in Ferghettina, bellissima la struttura con annessa cantina sviluppata su tre livelli.

Sono sette le versioni di Franciacorta prodotte, una scelta che esalta sui vini le differenze dei diversi terreni della proprietà. Impressionanti i 150 serbatoi di vinificazione ma ancor di più il caveau dove sono conservati i campioni di tutte le annate.

Per festeggiare il diploma ci siamo spostati nella terrazza con vista sulle vigne e abbiamo assaggiato tre belle espressioni di Franciacorta baciate da sole. Ferghettina Brut (85% Chardonnay e 15% Pinot nero), bella bollicina, agrumata, fresca in ingresso, piena e rotonda nel finale quasi burroso. Poi il Milledì, 100% Chardonnay, nella tipica bottiglia a base quadrata brevettata da Ferghettina. La forma quadrata consente una maggiore superficie di contatto dei lieviti che, all’opposto, nelle bottiglie tradizionali, occupano solo una striscia (a bottiglia sdraiata). Beh, questo Chardonnay mi è piaciuto molto per la sua finezza ed eleganza. Il terzo ed ultimo assaggio è stato un grande ed apprezzato regalo offerto da Ferghettina, l’Eronero 2009. Spumante 100% Pinot nero che è stato sui lieviti 5 anni ed ha poi riposato in bottiglia per presentarsi oggi in una forma smagliante. Rosato ramato con una complessità olfattiva davvero interessante. Spiccano sentori di rabarbaro e caramello ma anche di piccoli frutti rossi. Il sorso è appagante sotto ogni punto di vista, ti trasporta lontano, senti qualcosa di speciale che solo l’età può dare.

Complimenti a Ferghettina per l’alta qualità dei suoi Spumanti e ad Onav per la bella giornata passata insieme. Grazie a tutti ed in particolare a Giovanna, Roberto e Tommaso con i quali ho condiviso il percorso di studi e tante degustazioni.

Luca Gonzato

Riserva Contucci 2013

Il Nobile di Montepulciano. Un vino ottenuto con le uve nobili destinato alle mense dei nobili. Un vino la cui storia corre parallela a quella dei Contucci, produttori dal 1700, le cui Cantine risalgono al XIII secolo e facevano parte della prima cinta muraria di Montepulciano.

Il mio ricordo è molto più recente, dell’estate scorsa, quando ho avuto il piacere di visitare la storica cantica su tre livelli, fare una degustazione e portarmi a casa questa Riserva 2013.

Il territorio, tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia in Toscana, è caratterizzato da suoli sabbiosi e argillosi del Pliocene. Ma veniamo al vino, è una Riserva con minimo 3 anni di affinamento in legno ed uno in bottiglia. L’uvaggio è 80% Prugnolo gentile (Sangiovese grosso), 10% Canaiolo nero, 10% Colorino. Il colore è rosso granato con ancora dei bei riflessi rubino, rimanda profumi di violetta, amarena, prugna, spezie dolci, rabarbaro, chiodi di garofano, cuoio, tabacco, una nota ematica. Grande eleganza sia olfattiva che gustativa. Ingresso fresco, brioso, si allunga via via in una morbidezza vellutata ed un tannino evoluto. Equilibrato, armonico, caldo. Buono, buono.

Adoro il Nobile di Montepulciano per la sua eleganza e per la facilità con cui si lascia bere. Questa Riserva di Contucci regala belle emozioni e la voglia di tornare presto a Montepulciano.

Luca Gonzato

P.N.19-2015 Terramossa Picchi

Magnum n19, Pinot Noir Terramossa 2015, Azienda vitivinicola Picchi di Casteggio in Oltrepó Pavese. È una delle due magnum portate a casa dopo la mattinata trascorsa in vigna al master viticoltura organizzato da AisMilano. Ora mi è finalmente chiara la differenza tra Guyot e Cordone Speronato, due modi di allevare la vite che richiedono un diverso sistema di potatura. A spiegarci le differenze c’era Gabriele Picchi, agronomo ed enologo della Cantina, oltre che relatore nei corsi per sommelier Ais. Certo che questa mattina tirava un’aria che tagliava le orecchie, soprattutto sul crinale della collina coltivata a Pinot nero.

Bello vedere come i terreni cambiano colore e consistenza anche a soli 50 metri di distanza. Argille gialle, terre rosse ferrose oppure sabbiose con componenti minerali gessose. È l’Oltrepò, una terra di vini eccellenti che però non ha ancora sfondato certi pregiudizi in tanti consumatori. Terra di Spumanti a metodo classico e di varietà tipiche come l’Uva rara, la Croatina e la Bonarda. Trovano spazio anche belle espressioni di Pinot grigio e Riesling. Non dimentichiamoci poi della Barbera. Ma il Top dei vini che rendono grande questo terroir è il Pinot nero. Uno tra i pochissimi posti in Italia dove riesce a dare risultati in grado di competere con gli altri Pinot neri del mondo. Picchi ne produce una versione elegante e di corpo che è impossibile non amare. Nella degustazione effettuata nell’agriturismo Circe, attiguo alla cantina di Picchi, è bastato un primo sorso, accompagnato da brasato con polenta, a riportare il sorriso sui nostri volti infreddoliti e farci rendere grazie d’essere qui. Morbido, vellutato, con un bel frutto rosso carnoso e note balsamiche, lungo ed elegante. Di questo vino ci vuole proprio una Magnum da mettere in tavola, così non rischi di rimanere a bocca asciutta ogni volta che ti verrà voglia di fare un’altro sorso. Very very good. Se passate da Casteggio fermatevi da Picchi a fare un assaggio, ma fate in fretta perchè anche le magnum 2015 stanno finendo!

Luca Gonzato

Yamada di Zaccagnini

Il nome del vitigno Pecorino mi fa sempre sorridere, oggi per uscire dalla consuetudine dei miei post ho provato a descrivere le caratteristiche principali del vino disegnando poche linee. Che dite si capisce?

In sintesi è un vino bianco italiano delle Colline Pescaresi in Abruzzo. 

Pecorino (è il vitigno).

Si tratta dello Yamada (che in giapponese vuol dire campo di montagna), l’annata è la 2017. 

Produttore: Cantina Zaccagnini.

È un vino luminoso, dai profumi agrumati, spicca il pompelmo ma si possono sentire anche degli eleganti fiori bianchi. Mi piace perchè non è ‘pesante’ come altri Pecorini e si lascia bere con facilità. Il finale è molto piacevole nelle sue note agrumate e minerali. Grande freschezza e sapidità. Un vino per rendere un aperitivo l’unica cosa necessaria della serata. Lo trovo facilmente abbinabile a stuzzichini vari, di pesce, salumi e formaggi con tendenza dolce… di sicuro non passa inosservato questo Yamada.

Da tenere in cantina per ogni occasione.

Luca Gonzato

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