L’inconfondibile Bonarda dei Fratelli Agnes

Produttori di un inconfondibile Bonarda, questo il claim pubblicitario che presenta i vini dei Fratelli Agnes di Rovescala nell’Oltrepò Pavese. Ed è così, una Bonarda che nelle sue diverse versioni si esprime ai massimi livelli e in modo unico. Non so quanti amino la Bonarda ma posso dire che spesso non viene apprezzata abbastanza. Per non dire che tanti la snobbano a priori. Anche io avevo dei preconcetti fino a qualche anno fa. Accomunavo la Bonarda e la Croatina a vini rossi frizzanti ‘così così’, ricordavo quelli bevuti a caraffate nelle sagre estive lombarde o le bottiglie che metteva in tavola uno dei miei fratelli con grande orgoglio e che a me facevano c.. Spesso vini a basso costo ma anche di bassa qualità. Fortunatamente sono passati anni da quei ricordi e ho avuto modo di assaggiare Bonarde degne della loro storia millenaria, come quelle degli Agnes, che mi hanno fatto cambiare idea. Recentemente sono stato da loro in occasione di una master Ais e ho acquistato la bottiglia che vi presento. Sono una bella famiglia, appassionata ed orgogliosa del proprio lavoro. Ho anche imparato la differenza tra spollonatura e scacchiatura!… Tornando alla Bonarda, quella degli Agnes, che avevo già assaggiato in passato e che senza dubbio mi aveva fatto tornare ad amare questo vino è stata la Bonarda vivace Cresta dei Ghiffi, riconoscibile anche perchè spicca in etichetta una bellissima testa di gallo. Dovrebbe essere usata come testimonial per rappresentare l’essenza lombarda di un piatto di salumi nostrani accompagnati da un bicchiere di vino rosso. Poi ho nel cuore il Loghetto, un vino fermo che sembra un vino francese ma è 100% Oltrepò Pavese. 

Il vino che avevo acquistato e che assaggio oggi è la Bonarda Millennium 2015. Viene prodotta solo nelle annate migliori ed affina in botte grande per un anno. Già versandola se ne percepisce il corpo, è densa e scura. Emana sentori speziati, balsamici, di cioccolato. Frutti neri, more, mirtilli ma anche una bella ciliegia matura.

In bocca si sente il frutto e qualcosa di vegetale che mi ricorda il peperone verde, le erbe aromatiche, timo, rosmarino. Insomma ha una bella complessità. È calda con i suoi 15° di volume alcol ma ha comunque un bella spinta acida ed un tannino che lavora. Mi piace molto sentire come mantiene le caratteristiche tipiche di un frutto fragrante, accompagnate alle note morbide, terziarie, di affinamento in legno. Un’evoluzione che la accompagna senza schiacciarla. Ideale accompagnamento ad un piatto succulento a base di carne, ad esempio uno spezzatino. Se avete qualche pregiudizio sulla Bonarda dovete assaggiare quelle dei Fratelli Agnes e vi ricrederete. Meglio ancora se gli fate visita e le assaggiate godendovi la vista sulle vigne.

Luca Gonzato