Malvasia nera

Come primo post pensavo al Nebbiolo in tutte le sue varianti, poi mi sono reso conto che mi comporterà parecchio lavoro, quindi abbiate pazienza, per adesso vi parlo dell’ultimo vino assaggiato.
Malvasia nera di Brindisi, in purezza (cioè fatta solo da uva di Malvasia nera).
È un vitigno tipico della Puglia, di origine Greca, questa uva viene utilizzata anche per la produzione di filtrati dolci o come taglio insieme ad un altro vitigno poco conosciuto che è il Susumaniello, mi viene in mente la bella versione Salento Susumaniello IGT “Serre” di Due Palme, oppure tagliata con il Negroamaro.
La versione assaggiata è prodotta dalle Cantine di San Marzano:
Talò Malvasia Nera Salento IGP, Il costo è sui 10€
Ha un bel colore rosso rubino intenso quasi impenetrabile, già ruotandolo nel bicchiere ne percepisci il corpo robusto. All’olfatto si esprime con frutti rossi maturi quasi da marmellata, note di spezie come il pepe e di tostatura in legno per via dei 6 mesi di affinamento in barriques di rovere francesi.
È caldo, nel senso di una componente alcolica ben presente (14% Vol.), tende all’abboccato, la dolcezza del frutto ti rimane piacevolmente in bocca con una buona persistenza.
Avevo aperto questa bottiglia senza troppe pretese invece l’ho trovato davvero piacevole soprattutto abbinandolo ad un Pecorino sardo di media stagionatura.
In queste serate nebbiose di Milano il Talò può regalare un bel momento di ‘sole’ Salentino e scaldarti l’animo.
Luca Gonzato